HOMEINFORMATION > Articolo di Approfondimento: un saggio di Andrea Battistoni La musica della Madre Terra [Parte 1]

Update on Apr 5, 2017, Wed  EN JP


Andrea Battistoni
Direttore Principale della Tokyo Philharmonic

Le Sacre du printemps è un lavoro capitale della storia della musica, una vera pietra miliare capace di segnare un “prima” e un “dopo”.


Pochi altri lavori hanno saputo imporsi nel percorso della musica Occidentale con altrettanta forza gravida di sviluppi e rivoluzioni: forse solamente l’Eroica di Beethoven, la Sinfonia Fantastica di Berlioz, il Tristano di Wagner, il Pierrot Lunaire di Schoenberg.


Il capolavoro stravinskiano si rivela al mondo nel 1913 per gettare un incantesimo che dura tutt’oggi sul pubblico e sui musicisti, ma soprattutto sui compositori contemporanei e a venire, che resteranno folgorati dalle originalissime soluzioni che il compositore russo adotta per liberarsi, con un colpo d’ala, dal tardo-romanticismo e dalla gabbia della tonalità e del ritmo come erano conosciuti fino ad allora.


Brano scandaloso e difficilissimo da eseguire all’epoca, la Sagra della primavera è oggi un brano di repertorio che il pubblico sembra aver assimilato nel canone dei capolavori entusiasmanti e familiari (forse dovremmo ringraziare per questo anche Walt Disney e i dinosauri di Fantasia).



Igor Stravinsky

Credo sia interessante domandarsi il motivo di questo successo, un favore del pubblico che va al di là della fortuna mediatica del personaggio Stravinsky, approdato negli Stati Uniti per divenire il celebrato interprete del ruolo di genio della musica, con corollario di apparizioni televisive e registrazioni discografiche che certo hanno molto aiutato a rendere popolare la sua persona e la sua produzione.


La Sagra sembra innanzitutto offrire la soluzione ideale all’acceso dibattito sulla sopravvivenza o sul sopravanzamento della tonalità che ha dominato in varie forme l’inizio del XX secolo. La tonalità, per lo Stravinsky della prima ora, resta un’imprescindibile punto di partenza: siamo qui lontani dall’utopia schoenberghiana di un nuovo sistema atonale o dodecafonico che ci faccia respirare “aria di un altro pianeta”, come canta con voce di Cassandra il soprano del Quartetto op.10.


Le radici di Stravinsky affondano gloriosamente nella tradizione e nella scuola russa, soprattutto nell’esempio del suo insegnate Rimsky-Korsakov: lussureggianti melodie dal taglio orientale rivestite dei più bei colori orchestrali e impreziosite da armonie ardite ma perfettamente inserite in un discorso ben consapevolmente tonale. Così l’Uccello di fuoco, così perfino il folklore cubista di Petrushka, coi suoi episodi bitonali che si accompagnano alle canzoni popolari elaborate in una versione aggiornata dello stile del Gruppo dei cinque.



Nikolai Rimsky-Korsakov

Partendo da questi presupposti, Stravinsky approda allo scenario del balletto Le sacre, col precisissimo intento di omaggiare la madre patria dedicandosi a reinventare il mondo della Russia pre-cristiana e pagana, affondando le mani in raccolte di melodie e temi del folklore ukraino e balcanico alla ricerca di stimoli e visioni.


“Torniamo all’antico e sarà un progresso” invocava nel secolo precedente il grande maestro Giuseppe Verdi. Nessun altro compositore pare averlo preso altrettanto alla lettera, nel tentativo di gettare un ponte tra materiale e gesti tipici di un fare musica addirittura primordiale e la ricerca delle soluzioni per l’estetica e lo stile compositivo del futuro.


Per questo la Sagra è tanto importante: Stravinsky spazza via d’un colpo polemiche e prese di posizione ideologiche o stilistiche, lasciando uscire dalla propria fantasia, in un ideale abbraccio di inconsce reminiscenze e magistero tecnico, la soluzione ad ogni dibattito sull’evoluzione del linguaggio musicale colto.



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The 109th Subscription Concert in Tokyo Opera City
May 19, 2017, Fri 19:00 start
Tokyo Opera City Concert Hall
The 892nd Subscription Concert in Bunkamura
May 21, 2017, Sun 15:00 start
Bunkamura Orchard Hall

Conductor: Andrea Battistoni
(Chief Conductor of the Tokyo Philharmonic Orchestra)

Verdi: Dances From Act III of “Otello”
Zandonai: Danza del torchio e cavalcata, from “Giulietta e Romeo”
Stravinsky: The Rite of Spring


Presented by Tokyo Philharmonic Orchestra
Supported by the Agency for Cultural Affairs Government of Japan
In Association with Bunkamura (only May 21)

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